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Abarth Grande Punto SS - La puntura dello scorpione

27.03.2013 14:19

Quello che nel mondo sportivo si configura come un morbo divoratore implacabile di qualsiasi attività agonistica e non, il doping, divenuto ormai una pratica irrinunciabile, diffusissima, assolutamente da condannare e contrastare, nel mondo dell’auto è stato sapientemente trasformato dal brand Abarth in un reale punto di forza, innegabilmente positivo, accolto con straordinario favore da quel popolo di estimatori che considera l’auto non un semplice mezzo di trasporto ma molto, molto di più. Stiamo parlando del “doping automobilistico”, un cocktail micidiale di emozioni, sensazioni, brividi fortissimi, messo a punto dalle abilissime mani dei tecnici Abarth. Entrando nello specifico, si tratta di una droga potentissima capace di mandare in estasi i puristi della guida sportiva, coloro che comprano un’auto non in base al prezzo né alla capacità del bagagliaio né tantomeno in base al consumo. Sono quei pochi che magari rinunciano anche ad una vacanza extra, ad un gadget in più, per questo inevitabilmente preda delle ire, giustificate o meno, delle proprie fidanzate, pur di esaudire quello che è un loro desiderio: poter acquistare un’auto che si faccia guidare nel vero senso della parola, non semplicemente condurre, insomma, che al volante faccia sentire “piloti”. Li riconosci facilmente, sono coloro sui quali vedi stampato un sorriso smagliante quando si accomodano sugli sportivissimi sedili di una GPA, che gioiscono soltanto ad una semplice messa in moto, che si rallegrano del cupo sound allo scarico. Senza dubbio io faccio parte di questo gruppo un po’ folle, patologicamente ma piacevolmente dipendente dal “doping Abarth”.

  Tralasciando la prima operazione massiccia di dopaggio che ha interessato la Fiat Gp, è la seconda quella che ci riguarda: il potenziamento “muscolare” della già anabolizzata GPA. Questa “poveretta” è stata oggetto di profonde trasformazioni da parte degli “alchimisti” Abarth: la più importante ha riguardato il “cuore”, il 1.4 T-jet 16v 155 cv, che, grazie all’ausilio della turbina maggiorata, ora sprigiona 180 cv a 5750, con una coppia poderosa di 272nm.

   La scorsa settimana, dopo averla a lungo “ricercata”, presso alcuni “pusher” (leggi “concessionarie”), finalmente ho avuto la possibilità di “iniettarmi”, ahimè, per mezz’ora, la “SS”, la dose più sofisticata e costosa (ben 4500 + 1000 per la manodopera), fin qui realizzata dal “confezionatore” Abarth. Effettivamente, la cura dopante si sente tutta: il motore spinge in maniera vigorosa a partire dai 3000 giri fino oltre i 5800, mostrando quel pizzico di cattiveria che mancava al gemello “155 cv”, rispetto al quale vanta la corposa coppia, quasi costante, di ben 272nm erogata a partire dai 3000 giri. Il segreto, come anticipato, sta nella Garret 1446, capace di incollare al sedile il pilota di turno che osa schiacciare senza ritegno l’acceleratore, con conseguente rapidissima e rabbiosa progressione che ti aspetteresti solo da motori di cilindrata e potenza ben più elevata, a patto, però, di rientrare nel range di utilizzo ottimale, compreso tra i 4000 e i 5800 giri. Ai bassi regimi, infatti, tra i 1500-3000 giri il motore fatica a “carburare”, come se fosse afflitto da un più marcato turbo-lag rispetto al suo gemello; per cui, per una ripresa rapida e decisa, è meglio scalare una o anche due marce, facendo ricorso al “solito” 6 marce, sempre piacevole da manovrare, preciso negli innesti, supportato validamente da una frizione leggera, puntuale nello stacco, rinforzata, sull’esemplare in prova con la sostituzione del disco (almeno per i primi modelli di Gpa), capace di sopportare la succitata coppia senza strappi o fastidiosi slittamenti.

   Se il motore potrà non soddisfare i palati più esigenti, abituati magari a cavallerie ben più consistenti con erogazioni più brutali, sono convinto che nessuno resterà deluso dall’assetto, oggetto di opportuni e quanto mai azzeccati affinamenti. Più basso di 2 cm, più rigido rispetto alla Gpa stock, permette di ridurre considerevolmente il rollio, per cui l’inserimento in curva risulta stabile, veloce e preciso, grazie al supporto dell’ottimo telaio, esaltato da tale accurata taratura, tant’è che la soglia di intervento dell’Esp è ancora più elevata, il che si traduce in sotto-sovrasterzi piuttosto pronunciati ma che non compromettono in alcun modo la sicurezza che resta sempre elevata per via di un Esp tarato sì sportivamente ma, allo stesso tempo, lesto nel confinare nei giusti limiti di sicurezza, con interventi mirati, l’esuberanza incosciente del guidatore quando si spinge troppo oltre. L’ottima tenuta di strada è, oltretutto, garantita dai pneumatici Pirelli PZero nero nella misura 215/40 che avvolgono i cerchi da 18” bellissimi sia nella tonalità “bianco rally” sia in quella “titanio granturismo”. Stupisce ancor di più sulla SS, visto il tipo di assetto più esasperato, la buona capacità di assorbimento di avvallamenti, buche e quant’altro da parte delle sospensioni.

   Ad amalgamare il tutto, si segnala il potenziamento dell’impianto frenante Brembo (semmai ce ne fosse stato bisogno) con dischi forati all’anteriore con pastiglie alto-prestazionali, e posteriori. Sempre ottimo il carico al pedale così come eccellente è la modulabilità. A cambiare è, senza dubbio, la potenza frenante con una presumibile diminuzione degli spazi d’arresto. Infine da segnalare, il nuovo scarico doppio di maggior dimensioni dal quale ti aspetteresti un sound irresistibile e che, invece, risulta solo un po’ più accattivante di quello di serie. Si fa perdonare, però, in fase di rilascio quando si concede qualche scoppiettio rallistico. Ben più appagante, a parer mio, i due terminali di scarico che troneggiano ai lati dell’estrattore posteriore della neonata 500 Abarth. Al contrario, soddisfa pienamente l’evidente “sbuffare” della turbina che sollazza le orecchie del guidatore, soprattutto a finestrini aperti.

   Insomma, posso con certezza affermare che l’Abarth con la sua “SS” ha prodotto una “sostanza” in grado di soddisfare (per chi può permetterselaJ) il desiderio di “trasgressione e di sballo” al volante (si intende sempre in piena sicurezza, vd. Esp non disinseribile) di quel popolo di puristi dell’auto, giovane e meno giovane, doping dipendente.

 

PS: c’è una sola nota negativa che non trova giustificazione: l’aver privato lo sport booster della sua piacevolissima funzione della “doppia mappa” capace di trasformare la GPA stock da auto brillante in sorprendente sportiva. Invariata, invece, la funzione di ridurre la servoassistenza del volante e di aumentare la prontezza dell’acceleratore.

 

PS2: senz’altro lodevole la scelta di affiancare all’irresistibile ma poco accessibile “cocktail da sballo”, siglato SS, la variante Assetto, per così dire, depotenziata nei suoi effetti allucinogeni, ma più abbordabile (2500 + 300 per manodopera). Chi la sceglierà? Certamente chi non può permettersi il non plus ultra ss, o chi più semplicemente vorrà soltanto incrementare legalmente (entrambi i kit sono omologati) le già sorprendenti qualità dinamiche della Gpa stock, in termini di tenuta di strada, precisione e divertimento di guida e, perché no, che voglia rendere più accattivante il design della propria Abarth, regalandole quelle splendide calzature bianche.