Nel 2012 ho avuto modo di effettuare un test drive della nuova Bmw serie 1. La vettura in prova era la nuova top di gamma, la 120d sport in livrea Swartz metallizzato, molto elegante, equipaggiata col nuovo cambio ZF 8 marce, denominato Steptronic, e con lo scenografico e costoso navigatore Professional.
Il design è più gradevole e raffinato rispetto al modello decisamente bruttino e spigoloso partorito dalla matita di Chris Bangle.
La qualità degli interni è decisamente superiore al precedente modello; sembra una serie 3 in scala ridotta: i fanatici dell’entertainment non potranno non apprezzare gli innumerevoli contenuti tecnologici che i tecnici hanno deciso di adottare anche per la piccola di Monaco: si va dall'avviamento a pulsante al completo impianto di navigazione che prevede anche la connessione ad Internet e vari applicativi quali Facebook. Impreziosire con tali optional l'auto farà, però, lievitare fortemente il costo d'acquisto, già ragguardevole; basti pensare che la versione sport con cambio automatico ZF e navigatore Professional lambisce i 40.000 euro, un prezzo da auto di segmento D.
L'aspetto decisamente più sorprendente che non mi aspettavo di riscontrare su una bmw dalla vocazione sportiva è l'elevato comfort: non si avvertono fastidiosi fruscii aerodinamici né rumorini della plancia il che testimonierebbe una maggiore cura nell'assemblaggio e nella scelta dei materiali.
Tuttavia, chi compra BMW non lo fa certo per avere un'auto confortevole. Anche questa serie 1, infatti, riesce a soddisfare il cliente più esigente in fatto di prestazioni: il motore, un 2 litri dalla ragguardevole potenza di 184 cv, nasconde efficacemente la classica rombosità del diesel: risulta molto ben insonorizzato, concedendosi qualche "ruggito" solo ad un elevato numero di giri. Questo gioiello motoristico si segnala per grande prontezza ed elasticità: divora il contagiri con una velocità notevole, complice il nuovo cambio ZF, che ho preferito adoperare in "manuale" con i comodi paddles al volante. Mi ha stupito la dolcezza nell'innesto dei rapporti, quasi fosse un doppia frizione. A onor del vero, però, rispetto al Dsg di Vw presenta un lieve ma fisiologico "delay". Molto puntuale ed "aggressiva" la funzione kick down che permette riprese fulminee.
Meno convincente, invece, la taratura del servosterzo in modalità normal. Il volante è bello da impugnare, cicciotto e di diametro ridotto ma poco comunicativo e con un carico non adeguato alla guida sportiva. Per quest'ultima occorre necessariamente selezionare la modalità sport che regala una taratura della servoassistenza ottimale, trasformando il volante in un comando preciso e diretto.
Nota negativa: da una Bmw mi aspettavo un minor rollio in curva: non siamo ai livelli di una A3 sportback ma un po' di rollio è sempre presente. Tuttavia, per gli incontentabili c'è la possibilità di attingere alla infinita lista di optional che annovera assetto sportivo, pacchetto M, active steering, in attesa dei Bmw Performance Kit.
In linea generale, l'auto mi è piaciuta moltissimo: ha, finalmente, un design esterno gradevole, una migliore cura degli interni con strumentazione analogica sempre essenziale ma rinnovata nella grafica ed impreziosita da molteplici indicazioni visualizzabili a display, ma trovo che sia stata "ingentilita" eccessivamente per quanto riguarda il piacere di guida, a vantaggio di un comfort maggiore. Pertanto, ai puristi del marchio non resta che attendere motorizzazioni più performanti, siglate Msport.