L'angolo del "Test-Drive"

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Bmw M Track Days - Vallelunga 2012

27.03.2013 12:40

 

Ho partecipato a molti eventi simili, tipo Renault Exciting days, Vw power days, abarth days, ecc., ma questo evento è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa :D E chi se lo aspettava di provare così tanti bolidi in poco meno di 8 ore??? :D Ne è valsa davvero la pena far suonare la sveglia alle 5.30 di domenica mattina :) Mentre scrivo ho ancora la pelle d'oca: la mattina prevedeva lo svolgimento delle "attività complementari"...ovvero??? Boh...il programma che mi è stato inviato da Bmw Italia non specificava nulla a riguardo. Per cui mi preparavo ad una noiosa lezione in aula...ed invece...beh, di fatto c'è stata una sorta di lezione in aula :D, o meglio in un box dell'autodromo, dove un tecnico tedesco (avevo la traduzione simultanea in cuffia) ha illustrato sapientemente e con passione viscerale tutte le caratteristiche dei modelli M...il bello è che ignoravo il seguito...dopo l'esposizione tecnica tutt'altro che noiosa, ad attenderci all'esterno c'era un vasto parco vetture tutte con la letterina M stampata sul portellone con cui effettuare (questo significava l'ermetica dicitura "attività complementari") un suggestivo Tour attraverso le coreografiche stradine delle località limitrofe, con la chicca dell’affascinante lago di Bracciano.

Entrando nel dettaglio, ogni vettura M aveva a bordo due “piloti” che si alternavano alla guida ogni 15 minuti circa in modo da testare ciascuno tutte le auto M a disposizione: a me è toccata una M5 Havana con interni Champagnere, una X6M alpinweiss, ed una M3 cabrio. Occorrerebbe dedicare un ampio volume ad ognuna ma, sinteticamente, dico che la M5 è bestiale, ha un motore che spinge sempre, non importa quale rapporto sia innestato, è veramente brutale, cattivissimo, così come il cambio che snocciola le marce a mò di mitragliatore, con un sound allo scarico da brivido che spesso si concede dei "botti di capodanno" superlativi. E nonostante le raccomandazioni alla cautela dell'istruttore tedesco durante il briefing iniziale, in realtà, era lui stesso nella pace car ad imporre un ritmo non dico forsennato ma quasi :D per la felicità di noi che lo seguivamo. Come ti diceva Nicco, c'erano due esaltati che hanno corso più di un rischio per sé, per gli altri, e per le auto, ma per fortuna tutto si è svolto senza problemi (sono stati cazziati via radio :)) Tornando alla M5, se proprio devo trovare un "difetto", non mi è piaciuto il feedback del pedale del freno, troppo molliccio da pigiare, e dalla corsa un tantino lunga. Un comando più duro da azionare sarebbe auspicabile...forse i carboceramici garantiscono un feedback racing come dovrebbe essere su un'auto del genere. Tra l'altro, anticipo che in pista la mia (magari :D) M5 soffriva di fading con un tra-tra-tra-tra continuo dei dischi nelle forti decelerazioni... probabilmente erano andati :(

Veniamo ora alla "peggiore" (scusate l'eresia :D) delle tre: non poteva che essere la X6M, un'auto la cui ragione d'essere non ancora riesco a spiegarmi :). È stata un'impresa guidarla tra le stradine dissestate con curve infinite tant'è che, fregandomene altamente dell'andatura "folle" di chi mi precedeva, ho preferito adottare una guida in souplesse dopo la strizza che ho provato in un curvone con dislivello dove, a causa della massa ragguardevole, mi è partita di culo mentre di fronte sopraggiungeva un povera utilitaria :D Alla fine, ho raggiunto il gruppo con un certo ritardo :D ma mi sono comunque goduto il motore ed il cambio.

 

L'ultima auto dello stupendo Tour è stata la M3 cabrio che ho guidato rigorosamente “on air”: rispetto alla M5 è decisamente più agile ma va anche decisamente meno :D Inoltre, per farla rendere al meglio, montando un aspirato, deve girare abbastanza in alto. Quindi, rispetto alla M5 ha un’erogazione diversa ma molto, molto piacevole. Stupendo, come detto, il DKG, velocissimo, gratificante il sound. Sicuramente è stata la più adatta al Tour panoramico.

Dopo la pausa pranzo presso un caratteristico ristorante locale, “il Postiglione”, a pochi chilometri dall’autodromo, che abbiamo raggiunto, manco a dirlo, a bordo delle vetture M :D, pausa trascorsa, per lo più, a far scongiuri contro la pioggia, dopo le ore 14 abbiamo rimesso piede sul tracciato di Vallelunga.

Dopo un breve briefing iniziale in cui il pilota avvertiva di non disattivare il DSC per nessuna ragione, pena, in caso di incidente, oltre ad un’auspicabile punizione corporale J, un assegno cospicuo di risarcimento danni a favore di BMW Motorsport :D, ci siamo avviati in pista sovrastati da un cielo plumbeo che non prometteva nulla di buono.

 

La prima sessione di giri a bordo delle pesanti X6M è stata preceduta da una serie di esercizi: in particolare, slalom veloce (vabbé, si fa per dire :D, visto il bisonte di auto), accelerazione bruciante e “panic stop”. Dopodiché, finalmente, abbiamo iniziato a fare sul serio: come detto, a causa delle condizioni non favorevoli con asfalto un po’ umidiccio a causa della pioggerellina dell’ora precedente, non ci è stato permesso di forzare il ritmo. Bisognava rigorosamente seguire la pace car e copiarne il più fedelmente possibile le traiettorie. Gli audaci che, al contrario, hanno provato ad inventarsene altre sono incappati nel ferreo rimprovero del secondo pilota. E diciamo pure che i rimproveri sono stati molteplici, rivolti soprattutto a chi tendeva a stare incollato morbosamente al sedere della pace car :D

Fatta questa debita precisazione, veniamo al comportamento dinamico della X6M che non poteva che essere abbastanza deludente a causa del peso notevole e del baricentro alto, anche se ha mostrato un’agilità che non ti aspetti da un “madonnone” come lei. In sintesi, buona trazione anche in uscita dalle curve strette, con un marcato sottosterzo se si forzava più del dovuto l’ingresso in curva.

La seconda sessione di giri si è svolta a bordo della M5. Guidarla dopo il “bisonte” mi ha permesso evidentemente di apprezzarla a pieno: assolutamente fenomenale l’accoppiata motore-cambio-assetto, enfatizzati dalla modalità sport plus. Il carico del volante in questa modalità è notevole, bisogna impugnarlo saldamente alle 9 e 15 ed imprimere un certo sforzo per ruotarlo; un comando che restituisce davvero un bel feedback, risulta molto comunicativo, preciso ed abbastanza diretto. Ma è, senza dubbio, il motore a stupire maggiormente: è veramente mostruoso con una coppia traboccante ed una potenza infinita che il controllo di trazione faticava a tenere a bada; un esempio su tutti: nei rettilinei la spia d’intervento del DSC continuava a lampeggiare anche in IV piena ad oltre 200 km/h, cose da pazzi :D Tuttavia, in accelerazione dalle curve strette era preferibile scordarsi la seconda in quanto accelerare con questo rapporto innestato chiamava in causa il DSC che provvedeva a castrare il motore. Per questo, bisognava essere il più dolci possibili con l’acceleratore ed aprire gas a volante completamente dritto oppure passare al rapporto successivo. Molto ben tarato l’assetto con rollio e beccheggio quasi nulli. L’auto filava piatta tra un cordolo e l’altro, complice l’ottimo bilanciamento che annulla di fatto il sottosterzo e limita il sovrasterzo. Peccato non aver potuto disinserire o quanto meno parzializzare l’intervento del DSC; la M5 avrebbe sicuramente mostrato il suo vero carattere brutale ma si sarebbe rivelata impegnativa per noi aspiranti “piloti”.

Deludente, ahimè, l’impianto frenante: come anticipato, l’auto da me guidata ha mostrato segni di affaticamento, segnalati nelle brusche decelerazioni da un marcato tartagliare (l’abs non c’entra nulla in questo caso), inequivocabile segno che i dischi erano ormai alla frutta. Inoltre, il pedale rispondeva in maniera troppo morbida, cedevole, mostrando una escursione molto lunga: in una frenata, accortomi di essere un tantino lungo, mi sono dovuto attaccare violentemente ai freni con il pedale che è andato a fondo corsa, diciamo che ho dovuto effettuare un panic stop non previsto :D Detto questo è stato puro divertentissimo. L’adrenalina era alle stelle.

 

Una fantastica ed appariscente M3 Le mans blau è stata la protagonista dell’ultima sessione di giri: si è rivelata la più adatta al circuito di Vallelunga. Ha mostrato un’agilità nettamente superiore (non scopro l’acqua calda, lo so :D) alla sorellona con un comportamento più divertente in quanto giocando con l’acceleratore in percorrenza di curva, evidenziava un leggero nonché utile sovrasterzo. Meno castrata dall’elettronica, è stato possibile sfruttare meglio il motore vista l’erogazione più docile ai bassi e medi regimi il che ha contribuito a farle guadagnare la palma di vettura più divertente. Migliore, inoltre, l’attacco dei freni, più pronto, bene la potenza frenante e la resistenza al fading, discreto il feedback, sicuramente migliore rispetto alla M5 ma ben lontano dall’offrire un carico racing. Davvero un peccato. Sarebbe stata perfetta!

 

La giornata si è conclusa con la presentazione della nuova M6 coupé che mi è piaciuta tantissimo. Ha un design molto riuscito, sportivo senza scadere nell’eccesso. Il Sakhir orange della vettura esposta, però, non è stato di mio gradimento. Sicuramente l’alpinweiss o lo splendido Interlagos blu della M6 cabrio le calzano meglio.

 

 

Ps: simpaticissimo il fotografo tedesco che non so quante foto avrà scattato. Sembrava un invasato! Ha scattato foto in tutte le salse ed in ogni momento!