L'angolo del "Test-Drive"

The Car I Want



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- Ieri ho avuto un piccolo assaggio della new mini! Ho effettuato un test drive ma veramente "mini" , a bordo di una Cooper D, in attesa di testare la settimana prossima la S con cambio automatico.

 - Che dire...ci si accorge di essere su una Mini già dalla seduta: attraverso le molteplici regolazioni del sedile ci si può ritagliare un posto guida su misura. un'auto del genere, ma, diciamo tutte, va guidata collocando la seduta il più in basso possibile in modo da sentire bene col sedere i vari trasferimenti di carico Un plauso, dunque, agli ingegneri che non hanno tradito la già ottima impostazione di guida del precedente modello. Non so se è stata solo una sensazione, ma la seduta mi è sembrata molto più infossata e bassa rispetto alla precedente, molto molto piacevole! Insomma, la seduta è sportivissima come impostazione, con sedile basso, volante quasi verticale, plancia che sovrasta lo sguardo del guidatore, pedaliera ben posizionata.

 - Molto scenografico l'avvio del motore, tramite leva dedicata di grande effetto...devo dire che il motore si è avviato senza troppi sussulti, in modo abbastanza garbato. Una volta, in marcia ho apprezzato fin da subito la ridotta escursione della leva del cambio che mi è sembrato preciso negli innesti anche se, a voler essere pignoli, la manovrabilità non è proprio al top a causa di una certa legnosità.

- altra nota più che positiva riguarda il feedback che restituisce il pedale del freno: davvero, ottimo....il pedale risulta bello "tosto" da azionare, sembra un pedale da supercar, e la frenata risulta molto pronta e ben modulabile....tuttavia, non ho potuto testare la potenza in quanto ho di fatto semplicemente passeggiato lungo il tragitto

 

- fantastico anche il volante, dal carico veramente azzeccato su un'auto del genere, e molto molto diretto e preciso come si addice ad una Mini, così come, d'altronde, molto riuscita è la taratura delle sospensioni che non ho trovato spacca schiena ma che, di fatto, poco concedono a rollio e beccheggio; davvero, un bel lavoro.

 

- del motore posso dire che mi è sembrato molto pronto al comando dell'acceleratore: spinge con una certa verve quando entra in coppia, piuttosto presto per la verità, ma che, ovviamente, non ha grande allungo...diciamo che è piacevole da guidare ma, a mio avviso, per chi ha velleità sportive, lo troverà un tantino fiacco, soprattutto, se si è abituati a ben altre cavallerie. 

Dopo averla vista in foto e nel recente spot tv, in occasione del lancio ufficiale, ho fatto visita alla concessionaria Peugeot della mia città, in cui, ormai, da 10 anni, non mettevo più piede, dopo l'acquisto della mia prima auto, una 206 2.0 hdi xs. Devo dire che l'impatto è stato piacevolmente positivo: la 208, gradevole in foto ed in video, risulta molto bella dal vivo sia con le 5 che con le 3 porte che, comunque, preferisco. Ce n'erano due quasi full optional, equipaggiate col 1.6 hdi da 115 cv, di cui una, esposta in salone, in Blu elettrico, gradevolissimo, l'altra, invece, targata, in un grigio tendente al rosato che non mi è piaciuto affatto. Ho chiesto di provarla e sono stato subito accontentato: tra le altre 208 targate, mi è toccata proprio la grigia rosata con interni chiari, la top di gamma.

Che dire...l'abitacolo colpisce per quanto sia hi-tech con il bel navigatore centrale a dominare la plancia ed un quadro strumenti dal gusto retrò ampio e ricco di informazioni; diciamo che è abbastanza scenografico. Stupisce, senza dubbio, la qualità generale, almeno all'apparenza: le plastiche sono "soft touch", come ormai su quasi tutte le auto, ed i sedili sono avvolgenti, molto profilati e sportivi ma, ahimè, la seduta è troppo alta, da "mini van", davvero un peccato perché la sagomatura ed il volante dal diametro ridotto e dal design molto riuscito trasmettono un senso di sportività.

Veniamo alla guida: il motore si avvia abbastanza silenziosamente per essere un diesel e senza trasmettere eccessive vibrazioni all'abitacolo; il cambio, rispetto alla mia vecchia 206, è migliorato molto, non tanto nell'escursione della leva, che mi è sembrata, ahimé, abbastanza elevata, quanto nella precisione degli innesti e nella corposità nel movimento. Mi è sembrato, per questo, anche migliore di quello della DS3 1.6 THP che, in pratica, dovrebbe essere identico. In strada, ho apprezzato il carico del volante, molto leggero in manovra il che rende agile e non affaticante la guida in città, bello corposo sopra i 100 km/h dove acquista una consistenza molto gradevole che, sinceramente, non mi aspettavo di trovare. Volendo ancora operare un confronto con la Ds3, quello della 208 è più appagante in quanto il carico in velocità è maggiore rispetto a quello della Citroen, sempre troppo leggero. Inoltre, mi è sembrato abbastanza preciso anche ai piccoli angoli, insomma, promosso a pieni voti.

Mi è piaciuto anche il feedback trasmesso dal pedale del freno che ha un bel carico, diciamo così, "sportivo" anche se, a voler esser pignoli, preferivo quello della 206 che era "duro" subito, appena lo pigiavi. Questo, invece, nei primi cm di discesa è un po' molle, ma si tratta proprio di finezze. Inoltre, ha un bel mordente che non inficia affatto la modulabilità che è, tra l'altro, intuitiva nel senso che si prende subito confidenza. Il gruppo fiat dovrebbe imparare a tarare in questo modo il servofreno. La frizione è un tantino dura da azionare, ma tenendo conto che si tratta di un diesel, direi che ha il giusto "peso".
Mi è piaciuto molto anche l'assetto: l'auto in prova montava Potenza re050a nella misura 205/45 r17 e l'assetto era un giusto compromesso tra comfort e sportività con un rollio contenuto per essere una utilitaria. Ma credo che la versione di punta, la Gti avrà un assetto ancora più gratificante.

In conclusione, credo che la Peugeot abbia azzeccato pienamente il prodotto: ha un design sbarazzino in grado di accontentare sia i palati maschili che femminili. Rivoluzionari gli interni rispetto al passato, con l'adozione di una strumentazione e di accessori di ultima generazione, efficaci e scenografici. La qualità percepita è notevolmente elevata per un’auto di questo segmento. Le motorizzazioni sono più che valide, soprattutto, il 1.6 hdi da 115cv, in attesa del 1.6 THP da 200 cv che equipaggerà la futura Gti che promette di insidiare la cugina Ds3 racing nonché la Cooper S. Vedremo. Sono sicuro che la 208 venderà un “botto” proprio come fu per la 206.

Nel suggestivo scenario della pista di Balocco, ho avuto il privilegio di testare il nuovo ritrovato tecnologico, sapientemente messo a punto dal FPT Team. Si tratta del Multiair, il nuovo gioellino made in fiat, abbinato al collaudatissimo motore T-jet che, in seguito a questa dopante sofisticazione, eroga ben 135 cv. Devo ammettere che ero decisamente scettico. Ero convinto che mi sarei imbattuto in un motore fiacco, decisamente meno prestazionale del T-jet 155 cv della GPAbarth, ed invece, mi sono dovuto ricredere! Ho avuto modo di percorrere, dopo il giro dimostrativo “ammazza coronarie” della straordinaria collaudatrice, due giri del Langhe interno in modalità Dynamic. Ebbene, sono rimasto piacevolmente colpito dalla grinta che sfodera il motore a partire dai bassi regimi: già sotto i 2000 giri, l’auto si proietta in avanti grazie alla corposa coppia di 206nm con un allungo entusiasmante che non ti aspetti da un turbo compatto, qual è il 1368. Certo, oltre i 5500 giri la spinta cala decisamente, ma, all’occorrenza, si possono sfruttare anche 500 giri in più, operazione alla quale sono ricorso più volte, in seconda marcia, per uscire il più velocemente possibile dai lunghi curvoni che caratterizzano il tracciato.

Sorprendente è, poi, il repentino “cambio d’abito” che avviene alla selezione della modalità normal attraverso l’esclusivo manettino, una vera chicca Alfa:  da “sportiva tutto pepe” l’auto torna a vestire i panni di “tranquilla” ma affascinante utilitaria, capace di offrire una guida piacevole ma, forse, eccessivamente pacata. In questa modalità, infatti, il motore sembra “sedato”: privato della sua indole selvaggia, si mostra fin troppo lineare e progressivo, risultando poco entusiasmante. In realtà, è proprio in questa modalità che dovrebbero registrarsi consumi strabilianti a fronte di una potenza, comunque, considerevole. Assolutamente encomiabile il lavoro di affinamento tecnico operato sul nuovo model year: innanzitutto ho apprezzato la ridotta escursione della leva del cambio, gli innesti molto precisi, anche se, devo ammettere, che in più di una occasione ho incontrato difficoltà nell’inserimento della seconda marcia; ho avuto l’impressione che non si presti molto ad un uso “impegnato”, ovvero, che non digerisca cambiate fulminee, differentemente dall'M32 6 marce montato sul 155cv.

Per chi aveva riserve relative all’'impianto frenante, posso affermare che è assolutamente adeguato all’incremento di prestazioni: in due curve in prossimità delle quali sono arrivato leggermente lungo, ho avuto modo di apprezzare la potenza frenante, effettuando una sorta di panic stop, segnalato dall’attivazione in automatico delle quattro frecce d'emergenza, ed il generale bilanciamento della vettura il cui posteriore, anche nelle fasi più concitate, non si è mai scomposto più del dovuto. Devo precisare, però, che l’impianto frenante della 135 cv presenta un diverso feeling al pedale: la differenza sostanziale è alle alte velocità dove l'impianto con pinza Brembo all’anteriore a 4 pistoncini del 155 cv offre un mordente sconosciuto all'impianto "standard" del 135.

Da restare imbambolati, poi, all’attivazione della funzione start&stop, davvero una figata: basta fermarsi, posizionare il cambio in folle, che il motore si zittisce, il tutto segnalato da un messaggio ed icona relativa nel piccolo riquadro del display multifunzione. È sufficiente, poi, la semplice pressione della frizione per riavviare il motore. Nel caso in cui l'auto venga fermata col freno a mano e si apra la portiera, lo start& stop, ovviamente, non si attiva.

Senza dubbio uno degli aspetti positivi che maggiormente mi hanno colpito è la sensazione di grande sicurezza che avevo riscontrato già all'epoca della prova della Tb 155 cv in strada, e che il test in pista ha decisamente confermato. Rispetto alla GPA trovo che la MITo sia ben piantata a terra, onesta e sempre prevedibile nel comportamento, anche a limite, dando la possibilità al guidatore di osare senza mai creare apprensione, grazie all’ottima taratura dell’Esp che non risulta mai invasivo. Differentemente la GPA, nella guida “allegra” richiede correzioni maggiori, risultando sì più adrenalinica ma anche più nervosa, poco adatta ai meno smaliziati al volante.

Criticato da più parti solo per il fatto di penalizzare di qualche secondo il giro lanciato in pista (vd. Prova “auto”), sono rimasto assolutamente affascinato dal sistema eq2 che conferisce all’auto un comportamento anomalo per una Trazione anteriore ma, una volta compreso, risulta rassicurante e, al contempo, divertente così come la manovra di tiro/rilascio con l'acceleratore che permette di far scodare leggermente il posteriore in modo da facilitare l'ingresso o la percorrenza della traiettoria ideale in curva: in più di una occasione la straordinaria collaudatrice, a metà curva, mi invitava al "giù tutto", in modo da sperimentare e imparare a controllare questo particolare comportamento: in sostanza, pigiando a fondo corsa l'acceleratore, l'auto invece di sottosterzare, puntando il muso verso il guardrail, rimaneva in traiettoria, anzi tendeva a chiudere, tirandomi velocemente via dalla curva, senza modificare l’angolo volante.

In conclusione, posso affermare di essere completamente soddisfatto della MiTo in generale e, nello specifico, del nuovo Multiair 135 cv che magari, cronometro alla mano, non eguaglia le prestazioni del 155cv, ma che si configura sicuramente come una valida alternativa per chi non disdegna di divertirsi al volante, senza, però, attingere continuamente al proprio portafoglio.

 

ps: un elogio a sé merita la splendida seduta sia per design che per funzionalità: è molto infossata, bassa, permette così di sentirsi un tutt'uno con la vettura, complice anche il volante quasi verticale, da sportiva di razza.

 

Ringrazio il MiTo Team della stupenda iniziativa, auspicandone di nuove al più presto, magari in occasione del lancio della Quadrifoglio Verde che ho avuto modo di vedere e toccare con mano, e della tanto, almeno da me, agognata GTA. È stata una esperienza unica, un privilegio poter condividere la comune passione per Alfa e il mondo delle auto in generale con gli altri MiTomani e, soprattutto, il gentilissimo staff del management Alfa che ho subissato di domande.